martedì 21 dicembre 2010

sLEGAti dalla Lega

 
 

Coloro che credono nella battaglia per la 
Padania Libera da oppressioni centralistiche 
romane o europee dei banchieri e del grande capitali, 
dei politicanti possono riconoscersi nella 
Lega Padana e possono diventare militanti attivi contattandoci.

Non aspettare la battaglia per la Padania Libera ti aspetta!


  LEGA PADANA Contro la Costituzione Europea
 
 Progetto Politico per una Confederazione Padana di 4 Nazioni
                                                                                                 Questo e quello che c'è scritto sul sito della lega nord , 
non solo essere liberi dal sud che ritengono 
una zavorra ma addirittura liberi dall'europa.
Pensandoci bene, il nord col nordest tanto decantato, 
il prodotto delle industrie e i suoi derivati dov'è 
che vanno a finire secondo voi?
Il sud ITALIA è il primo vero sostentamento 
delle aziende del nord, che danno lavoro ai molti 
fanatici della lega nord che proclamano 
la padania libera, se il meridione iniziasse a
boicottare i prodotti padani?
 
La Lega raggruppa militanti, di cui la 
maggiornparte di loro ignoranti, per poter 
raggiungere lo scopo di pochi di loro 
e di sicuro non è quello di rendere più r
icca la padania dividendola dal resto 
del mondo; credo sia ora di smetterla 
con queste fantomatiche propagande 
che non giovano nessuno.
Sarebbe ora di guardare in faccia la 
realtà e ripagare questa gente con 
la stessa moneta, iniziando con 
il popolo da sotto il PO come  definisce
qualcuno, BOICOTTANDO veramente 
tutti i prodotti che vengono dalla padania, 
tanto loro da voi non acquistano niente 
si arricchiscono e basta.
I loro politici da due legislazioni a governo e il risultato e questo:
Ora sono loro a ROMA 
e continuano 
ancora con la filastrocca
di
ROMALADRONA.
 
Un' altra cosa sensata sarebbe 
boicottare il voto per i partiti che 
fanno alleanze con questi fanatici.
Altrimenti vi ritrovate 
CORNUTI e MARZIATI
Maurizio Margheriti

lunedì 20 dicembre 2010

ROBERTO BENIGNI E ROBERTO SAVIANO - Vieniviaconme



I programmi seri in italia non hanno futuro

Manifestare è un diritto costituzionale


Il Presidente Napolitano: "non ignorate i cortei sono spia di malessere"

Gasparri: alle manifestazioni ci sono potenziali assassini, i genitori tengano i ragazzi a casa.

''Gasparri non perde occasione per straparlare in modo talmente grottesco che rende difficile anche infuriarsi'', e' stata la replica di Scalzone. Del resto cosa ci si poteva aspettarsi da un fascista.



Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
studenti contro riforma 

Dalle piazze ai monumenti

Gli studenti di tutta Italia per far sentire la loro voce si 'sono impossessati' dei luoghi della cultura

Una combo con le proteste degli studenti 


Universita': i nodi contestati della riforma

Studenti lamentano tagli al settore

Le nuove norme - spiegano le associazioni studentesche - procedendo sulla scia della legge 103 del 2008, che ha gia' tagliato pesantemente l'universita' pubblica, determineranno ulteriori sforbiciate al diritto allo studio, impedendo a molti studenti meritevoli di costruire il proprio futuro: meno soldi per le borse di studio, meno contributi per trasporti, mense e alloggi.
Meno fondi anche per la internazionalizzazione degli Atenei. Studenti, sindacati e associazioni della docenza ritengono, inoltre, che il ddl Gelmini favorira' la concentrazione del potere in mano al rettore e a pochi docenti ordinari, i cosiddetti baroni: proprio coloro - dicono - i quali hanno gestito l'autonomia sin dall'inizio degli anni '90 e che hanno provocato la crisi attuale degli atenei. Per il prossimo anno, inoltre, le universita' avranno difficolta' a sostenere le normali spese di funzionamento a causa dell'incertezza sulle risorse disponibili.


20 dicembre 2010


La Gelmini e il dialogo: parole o fatti?
On. Gelmini,

sento la necessità di scriverLe una lettera aperta, in questo momento di grandi tensioni, per chiederLe ancora una volta il dialogo con noi. La violenza non è dialogo, non la si può accettare in nessun caso, sono pienamente d’accordo con Lei e la Rete29Aprile, da quando è nata, fa e invita a dialogare e a manifestare pacificamente. Tuttavia, sono tanti gli analisti che nei quotidiani e nei blog di questi giorni vedono nella totale assenza di risposte a chi da anni manifesta pacificamente nelle strade e nelle piazze una possibile concausa della grande tensione alla quale assistiamo.

Le chiedo quindi di agire concretamente per contribuire a fermare la violenza aprendo il dialogo. Lei ha dichiarato il 16 dicembre di essere pronta a discutere e a confrontarsi, ottimo. Tuttavia, mi permetta, non capisco quando e come. Faccio il fisico e nel mio mondo ogni affermazione deve essere provata. Alla Sua affermazione non è seguito finora alcun fatto riscontrabile.

Essere disponibili al dialogo vuol dire per prima cosa non supporre che i propri interlocutori siano tutti strumentalizzati, incapaci di ragionamenti seri, portatori di istanze assurde, ed essere quindi disponibili a pensare che ci sia del vero anche in quello che gli altri dicono e ad ascoltare.

In secondo luogo, on. Gelmini, serve non vivere nella certezza che le proprie opinioni siano le uniche sensate. Il disegno di legge è stato variato molte volte, ma mai discusso seriamente. Nessuna modifica è andata nella direzione delle richieste degli universitari, dei precari, degli studenti, verso i quali Lei non ha mai scelto di spendere concretamente del tempo per ascoltare e confrontarsi intorno ad un tavolo.

In terzo luogo, on. Gelmini, per essere disponibili al dialogo serve trovare il tempo da dedicare agli incontri, serve togliere il piede dall’acceleratore delle procedure parlamentari, fermarsi a discutere, condividere.

Nulla di tutto ciò è presente nella Sua azione. Non bastano le dichiarazioni, serve la disponibilità nei fatti concreti, finora completamente assenti. Serve togliere il ddl dal calendario del Senato, serve convocare incontri con le parti coinvolte.

Quando avrà fatto questo, ministro, Le potrò credere quando mi parla e ci parla di disponibilità al dialogo. Io comunque continuerò a proporLe pacificamente le nostre idee, le idee di migliaia di ricercatori, aspettando che Lei, prendendo seriamente l’invito del Capo dello Stato ad ascoltarci, decida di agire non con parole ma con i fatti.

Faccia un gesto concreto di dialogo, pensi al futuro dei nostri figli, di tutti i giovani di oggi e di domani. Non crede che valgano la pena di un confronto sereno e concreto intorno ad un tavolo su riforme così importanti?

 

venerdì 17 dicembre 2010

"Chi invoca carcere per fermati lo ha negato per Consentino"

Scontri Roma: senatori Pd, "Chi invoca carcere per fermati lo ha negato per Consentino"

di Francesco FerranteRoberto Della Seta,  ,  pubblicato il 17 dicembre 
 
“Chi oggi protesta per il rilascio dei giovani manifestanti fermati, pochi mesi fa ha votato contro la richiesta  di arresto per il deputato e imputato di camorra Nicola Cosentino.Questa doppia morale, ribadita oggi in Senato da Maroni e Gasparri, è il segno evidente di una classe dirigente priva di ogni coerenza etica".

E’ quanto dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Ogni atto di violenza va condannato e represso, ma se al no alla violenza la politica, in particolare il Governo, non accompagna lo sforzo autentico per capire la novità rappresentata dai movimenti giovanili di questi mesi, il rischio è che le violenze proseguano e si aggravino. In Italia il disagio giovanile si sta trasformando in rabbia, come in tutta Europa ma con un ‘di più’, il ‘di più’ di una situazione sociale e economica che esclude gran parte dei nostri ragazzi dal lavoro e dal welfare; il ‘di più’ di una classe dirigente eticamente delegittimata, che mentre fa la morale ai manifestanti violenti si abbandona a comportamenti incivili, dalla compravendita dei parlamentari alle collusioni tra politica e criminalità, alle aziende pubbliche trasformate in aziende familiari".

“Quanto alle critiche espresse oggi da Maroni e Gasparri a chi come noi ha posto alcune domande sulla possibile presenza nelle manifestazioni di persone estranee ai movimenti giovanili che da varie immagini sembrano avere partecipato attivamente ai disordini, ci paiono decisamente gratuite: noi, ripetiamo, abbiamo posto delle domande, o alle domande si risponde, e questo non è avvenuto, oppure i dubbi rimangono”, concludono i senatori.

Berlusconi, nessun calciomercato

Berlusconi, nessun calciomercato

Da Bruxelles: altri 8 con me, con i titoli mediaset che si sono impennati guadagnando il 4% acquistando i parlamentari per la fiducia, mi sono avanzati soldi per comprarne altri 8 e mettermi al sicuro. Casini-Fini? Disastrosi...

Berlusconi

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Berlusconi, nessun calciomercato ROMA - "Non c'é stato alcun calcio mercato e nonc'é stata nessuna offerta di nulla: non ho offerto nessun posto di governo né contropartite". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna a smentire voci di mercato di voti di parlamentari spiegando che "é normale che i moderati che non ritengano di voler aderire" ad un "convoglio con guida Bocchino e Granata con destinazione sinistra, restino ancorati ai loro principi, valori e lealtà nei confronti degli elettori". Quindi non è stato fatto nessun calciomercato, ha ribadito, "ma abbiamo fatto solo discorsi di buonsenso".
Non ci sono limiti alle cazzate che spara!

'UNIRE MODERATI, NO PASDARAN ALLA DI PIETRO'
- "Intendo proseguire il cammino per riunificare i veri moderati in un unico grande movimento politico, ovviamente senza quei pasdaran che si schierano con Di Pietro e usano i toni, le calunnie e le false argomentazioni del Fatto quotidiano e di Repubblica". Lo afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio inviato ai militanti del Pdl su internet. "Considero - puntualizza - il consolidamento di una unica grande forza politica che sia la sezione italiana del Partito dei Popoli europei uno dei compiti fondamentali che devo assolvere nel mio impegno in politica".

'ALTRI OTTO PRONTI A PASSARE CON ME'
di Yasmin Inangiray e Fabrizio Finzi

Silvio Berlusconi arriva a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo e si gode i festeggiamenti degli altri leader europei per il voto di fiducia ottenuto lo scorso 14 dicembre. Il Cavaliere sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori e non nasconde ai cronisti italiani tutta la soddisfazione per l'accoglienza ricevuta dai capi di Stato e di governo. "Sembrava che fossi andato sulla luna", scherza. Poi avverte: Ho la maggioranza e altri otto parlamentari "sono pronti a passare con me". Ma se ci dovessero essere altri incidenti di percorso, il presidente del Consiglio è pronto ad andare alle elezioni dove è convinto di poter vincere alla "grandissima". Il premier parla di un consenso personale al 56,4% e, scherzando, si definisce 'unico boss virile', citando l'anagramma del suo nome secondo la società anagrammatica italiana. E' un fiume in piena quando parla con i giovani del Ppe.

Dice di aver passato la notte a fare i conti prima di confermare che la sua maggioranza sta via via riprendendo consistenza con prossimi arrivi i cui nomi al momento sono 'top secret'. Difende l'operato del governo che può contare su un Consiglio dei ministri - rimarca - operoso e pieno di iniziativa.




Fate quello che vi dico e non fate quel che faccio!!

Quindi attacca nuovamente Fini e Casini che ieri sera avevano rilanciato il loro progetto del Terzo Polo: "Se decidessero di allearsi con la sinistra sarebbero destinati al niente, ossia alla fine". Il leader dell'Udc è al 6%, lui e Fini sono "disastrosi", aggiunge chiarendo che avrebbero fatto bene a rimanere nel centrodestra. Il Cavaliere parla infine del Consiglio europeo soffermandosi sul tema degli eurobond. "Ne abbiamo parlato, è una idea che non può passare subito - afferma - ma col tempo si può pensare al convincimento del Cancelliere tedesco, Angela Merkel", ora contraria a questa iniziativa. "Ma io li comprerei subito - chiosa il premier - più che comprare titoli di un singolo paese perché è l'Europa che dà la garanzia".

giovedì 16 dicembre 2010

Il divertimento è un diritto dei giovani

Immagini molto forti che ho deciso di pubblicare e condividere con molti di voi.
ho deciso di pubblicarle per condividere con voi non solo le cose belle ma anche il dolore;  che possa  aiutare a riflettere sulle vite spezzate dalla strada, per le persone che oggi non ci sono più, non a causa della loro negligenza ma grazie al menefreghismo dei politici da noi eletti, lasciando nel degrado strade con lavori in corso decennali con segnaletica precaria oltre che pericolosa.
Immagini che non hanno bisogno di commenti, si commentano da sole!
Quando si è giovani non solo è giusto divertirsi, ma soprattutto è un diritto.

l'incidente è successo il 28 marzo 2010 e per molti di noi il tempo si è fermato a quella data, facendo molta fatica a ripartire.
Che a molti di voi giovani queste immagini possano servire e aiutare a riflettere sulle insidie che vi si trovano per strada e prestare attenzione alla guida.
Immagini che rimarranno impresse nella mente di ogni componente della mia famiglia o nostro amico.

mercoledì 15 dicembre 2010

La guerriglia a Roma e gli agenti in borghese

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza su quanto successo ieri pomeriggio durante gli scontri a Roma
La foto piccola qui sotto, per esempio, è una bufala: è stata scattata in Quebec
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Si discute molto di quanto accaduto ieri a Roma e della gestione da parte delle forze dell’ordine delle manifestazioni antigovernative, che sono sfociate in scontri e guerriglie raccontate dagli organi di stampa di mezzo mondo. Questo pomeriggio, poi, la presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro, ha dichiarato che “a Roma c’erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell’ordine”. La stessa cosa è stata dichiarata in queste ore da altri esponenti politici, nonché da decine di blog e siti internet. Girano anche molte ricostruzioni dietrologiche sulla base di documentazioni raffazzonate e alcune foto effettivamente sospette, e quindi abbiamo deciso di indagare e fare un po’ di chiarezza. Prima di procedere con l’analisi delle immagini e delle cose che sappiamo, però, è necessario tenere a mente due cose.
La prima è che chiunque abbia messo piede per le strade del centro di Roma durante gli scontri, ieri, sa che la quantità di persone coinvolte nelle violenze e negli scontri non può essere in nessun modo ridotta o ricondotta all’eventuale presenza di agenti provocatori. Il Post ha consultato diverse persone presenti sui luoghi degli scontri, come giornalisti o come manifestanti, e da tutti ha avuto la stessa testimonianza: diverse centinaia di persone si sono staccate dal corteo pacifico per assaltare la zona transennata e le forze dell’ordine. La stessa cosa si può apprendere guardando i tanti video che sono stati caricati su Youtube da ieri pomeriggio a oggi e documentano la gran quantità di persone che ha partecipato agli scontri, al lancio di sassi e bombe carta, alla distruzione sistematica di bancomat, automobili e vetrine. La seconda cosa è spiegata bene dall’articolo dell’Espresso che affronta il tema della presenza degli agenti in borghese durante le manifestazioni: trattasi di “prassi antica e legittima”, che “serve per controllare i movimenti della folla, identificare i soggetti che guidano gli assalti, intervenire dall’interno nei momenti più delicati. Un impiego frequente anche negli stadi ma soprattutto in occasione di cortei politici, quando si teme che nuclei organizzati possano spingere la massa verso la violenza”.
Ovviamente il discorso cambia se gli agenti in borghese, invece che fare quanto sopra, si trasformano in agenti provocatori. Se fomentano la folla invitandola alla violenza, aizzando gli scontri contro le forze dell’ordine e partecipandovi. L’Italia ha una lunga tradizione di dietrologie su questo genere di storie, in parte frutto di complottismi dai quali la sinistra italiana non riesce a emanciparsi, in parte a causa di singoli e fondati episodi relativi soprattutto a quanto accaduto negli anni Settanta.
Nel caso delle manifestazioni di ieri, i sospetti di molti sono diretti soprattutto verso una persona, con un giubbotto beige e il volto coperto da una sciarpa, presente sul luogo di diversi scontri. In alcune di queste immagini l’uomo si vede direttamente coinvolto negli scontri: tira bidoni verso le forze dell’ordine, impugna una sbarra di legno e un grosso badile.


Il razzismo

«Immigrati clandestini: torturali! E’ legittima difesa». Lo sostiene una pagina Facebook chiamata “Lega Nord Mirano” a cui sono legati da “amicizia” oltre 400 persone. Accanto a nomi tradizionali della mitologia del Carroccio, troviamo nomi eccellenti come Umberto Bossi e suo figlio Renzo, ideatore del gioco “Rimbalza il clandestino”
Mi chiedo da quando un lieder di un movimento politico civile fomenta odio e razzismo.
Sono un cittadino italiano meridionale, immigrato al nord per lavoro e posso dire che dopo 10 anni di residenza in veneto mi rendo conto che ci sono enormi pregiudizi nei confronti di chi viene da fuori.
Il razzismo inizia dal loro vicino di casa o parente che sia, vige l'egoismo e l'ingordigia, il tutto è avallato se non addirittura alimentato da un lieder politico a capo della lega nord.
Da quando ma soprattutto perchè dividere e non unire, perchè impedire alle persone oneste che vengono da fuori di integrarsi.
Non solo i pregiudizi della gente ma politici che addirittura costruiscono campagne elettorali sulla pelle della povera gente.
Da che esiste il mondo l'unione fa la forza e non viceversa per cui mi chiedo che interessi hanno queste persone a dividere la gente tra il nord e il sud.
L'Italia è una nazione ricca di cose belle ma anche ricca di storia e parte della quale non bella con catastrofi sia naturali, come il terremoto e le alluvioni, sia provocate dall'uomo.
L'unione fa la forza per quando avremo bisogno in qualsiasi punto d'Italia sia del nord che del sud, siamo un popolo solidale è altruista per cui perchè distruggere questa nostra caratteristica.
I politici della lega hanno riempito le orecchie dei lavoratori padani col dire che Roma è ladrona perchè la maggiorparte delle tasse si perde a Roma o serve a sostenere il sud.
Posso dire a gran voce che questo è tutto falso ne è la prova  il fatto stesso che da due legislature la lega è al governo ma la pressione fiscale della padania è sempre uguale, per cui perchè creare pregiudizi e mettere il nord contro il sud facendogli credere che il sud gli stia rubando qualcosa.
I padani devono aprire gli occhi e capire che il sud è il primo sostentamento per il nord con il commercio e tant'altro tutto dimostrabile.
Io credo che quest'ITALIA può ritornare ad essere forte e crescere ma bisogna essere uniti e non divisi come vuol farci credere qualcuno per i suoi interessi personali
Io ci credo ora iniziate a crederci anche voi.
Maurizio Margheriti 

Infiltrati tra i manifestanti a Roma

Roma, 20 milioni danni Polemica per 'infiltrati'

Chiesta la convalida per 26 fermati durante gli scontri. Prefetto: una regia dietro le violenze

Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti

Riforma Gelmini senza pro ma solo contro

Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in carica dal 2008 con il IV Governo Berlusconi, all'indomani della sua nomina, ha voluto riesaminare il settore di sua competenza, attraverso l’emanazione di una serie di provvedimenti. Già con la legge 133/2008 sulle Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanzia pubblica e la perequazione tributaria, un atto normativo riguardante principalmente la finanzia pubblica, sono presenti misure inerenti il mondo universitario ed accademico. Il suo primo provvedimento specifico è stata la legge 169/2008, già decreto-legge n. 137 sulle Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. Esso annuncia una serie di modifiche al sistema italiano della pubblica istruzione.
Lo scopo di tali interventi legislativi è stato quello di riformare il sistema scolastico italiano.
La riforma, meglio nota come riforma Gelmini, è entrata in vigore a partire dal 1° settembre 2009, per la scuola primaria e secondaria di primo grado. Per la secondaria di secondo grado occorrerà aspettare il 1° settembre dell’anno in corso.
Tra le novità, ha avuto grande eco presso l'opinione pubblica, la reintroduzione del maestro unico e la riduzione dell’orario di lezione. In particolare, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia si è passati da 40 ore a 24 settimanali e da 2 a maestra unica. Per la primaria, a 24 ore settimanali e maestro unico. Per la media inferiore si passa da 32 a 29 ore, potenziando l’italiano, la matematica e l’inglese. La scuola secondaria di secondo grado, in particolare gli istituti tecnici e professionali, subirà un taglio di 4 ore settimanali, incluso l’uso dei laboratori.
Queste scelte comportano, indubbiamente, una penalizzazione del personale in esubero con possibili preoccupanti conseguenze anche per il personale precario che così ha serie possibilità di rimanerne fuori. Per contro, dopo un innalzamento del limite minimo legale di allievi per costituire la classe, si prevede un aumento del numero massimo degli stessi per classe. Ciò ha suscitato discussioni animose da parte della categoria degli insegnanti, i quali sostengono, in primis, che questa decisone penalizza la qualità del servizio e, a maggior ragione, a fronte di una reale emergenza educativa che, con le classi affollate, è difficile da realizzare. Ma il ministro replica affermando che il rapporto docenti-alunni è il più basso degli altri Paesi, ma la qualità pure, quindi il ridimensionamento degli organici non può incidere sulla funzionalità del servizio scolastico. I sindacati ribadiscono che il rapporto di cui sopra è basso per via dell’inserimento dei disabili nelle classi, che richiede maggiore attenzione da parte degli stessi insegnanti. Comunque il Ministro rassicura sostenendo che «le dotazioni organiche terranno conto delle esigenze degli utenti, a cominciare dal tempo pieno».
Per concludere, la motivazione principale di questa scelte, a detta del Ministro, è comunque quella di adeguare il rapporto tra studenti ed insegnanti, alla media europea, concorrendo, in tal caso, anche ad una riduzione della spesa pubblica scolastica, secondo quanto stabilito dalla finanziaria.

Berlusconi: lo stalliere Mangano fu un eroe



CARO PRESIDENTE BERLUSCONI IL TUO EROE è MANGANO
MENTRE I MIEI SONO FALCONE E BORSELLINO.

Fascismo

Siamo tornati ai tempi del fascismo. Solo che Mussolini, una cosa buona l'ha fatta: è morto.

Il Mausoleo di Berlusconi

Sfiducia al Governo

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Fini sconsolato: «È colpa mia...». E vede Casini

L'amarezza dell'ex leader di An per aver perso a causa delle defezione nel suo Fli. I suoi "falchi" ora fanno quadrato. E lui incontra per un'ora Casini. Granata: «Faremo la guerra al governo su tutto e si comincia da Bondi...».